Scopri l'Oasi

Gli insetti a Macchiagrande

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Gli insetti a Macchiagrande

Cavolaia Maggiore

Pieris Brassicae

La Pieris brassicae è una farfalla di dimensioni medie, con un’apertura alare che può variare tra i 5 e i 6 centimetri. Le uova sono gialle, un colore di avvertimento e una difesa chimica dovuta a composti contenenti zolfo assimilati dalle foglie del cavolo di cui la larva è golosissima. Le ali sono bianche con macchie nere sulle punte e sul bordo esterno dell’ala anteriore. Le ali posteriori sono bianche con margini grigi o giallo-verdastri. Le larve della Pieris brassicae sono le cosiddette “piralidi del cavolo” e sono ben note per essere una piaga per le coltivazioni di cavoli e altre crucifere. Le larve sono verdi con macchie nere e possono danneggiare le piante nutrendosi delle foglie.

Le farfalle adulte si nutrono del nettare dei fiori e sono particolarmente attratte dai fiori delle piante di cavolo e di altre crucifere.

Diffusa in tutta Europa e sulle coste del Mediterraneo. La Pieris brassicae può essere trovata in una varietà di habitat, inclusi giardini, campi coltivati e prati fioriti, dove possono trovare le piante nutrici per le larve e i fiori per l’alimentazione degli adulti.

Vanessa Io, Occhio di Pavone

Aglas io

La Vanessa Io è una farfalla appartenente alla famiglia Nymphalidae, comunemente conosciuta come “occhio di pavone” per le caratteristiche macchie ocellate sulle ali che ricordano gli occhi di un pavone.  Vanessa io è di dimensioni medie, con un’apertura alare che può variare tra i 5 e i 6 centimetri. Le ali sono di colore marrone scuro con varie macchie chiare e una serie di grandi occhi circolari sulle ali anteriori, che sono il tratto distintivo di questa specie. Gli occhi sono colorati con sfumature di blu, nero, marrone e bianco, dando alla farfalla un aspetto sorprendente. Diffusa su tutto il territorio europeo, il suo “ocello” la rende spaventosa ai suoi predatori; depone fino a 100 uova e il bruco si nutre di foglie di ortica; la crisalida brilla di scaglie dorate. 

Le larve di Vanessa io si nutrono di una varietà di piante erbacee. Le piante ospiti comuni includono ortiche (genere Urtica), soprattutto Urtica dioica, che è una delle fonti alimentari preferite. Tuttavia, i bruchi possono anche consumare altre piante, come malva (genere Malva), luppolo (Humulus lupulus), ortica maggiore (Urtica urens) e altre specie erbacee.

Questa farfalla è diffusa in Europa e Asia, preferendo habitat aperti come prati, giardini, bordi dei boschi e zone collinari. Può essere avvistata anche in ambienti disturbati dall’uomo, come parchi e aree urbane.

Tigre dell'Agrifoglio

Amata Phegea

Amata phegea è una specie di farfalla notturna appartenente alla famiglia Erebidae e alla sottofamiglia Arctiinae. È conosciuta comunemente come “Tigre dell’agrifoglio” o “Tigre della sanguisorba”.  Amata phegea ha un’apertura alare che varia tra i 30 e i 40 millimetri. Le ali anteriori sono di colore marrone scuro con una serie di strisce trasversali bianche o crema. Le ali posteriori sono di colore marrone chiaro con una banda marginale più scura. La caratteristica principale di questa farfalla è la somiglianza con una piccola tigre, da cui deriva il suo nome comune. Nella stagione estiva quando c’è lo sfarfallamento, la si vede volare in grandissimi numeri, poichè è una farfalla con pochissimi nemici dal momento che è tossica e quindi non appetibile. Inoltre, nella sua evoluzione si è accomunata, per somiglianza, ad un’altra farfalla geneticamente molto diversa ma  anch’essa inappetibile. Una dimostrazione evidente del mimetismo Mulleriano. Due specie anche molto lontane geneticamente si imitano a vicenda condividendo la stessa colorazione, inviando un unico e più forte messaggio ai potenziali aggressori: «non mangiarmi o muori!»

Le larve di Amata phegea si alimentano di una varietà di piante erbacee. Le piante ospiti comuni includono:

  • Agrifoglio (Ilex spp.): Questa è una delle piante preferite dalle larve di Amata phegea. Si nutrono delle foglie di diverse specie di agrifoglio.
  • Sanguisorba (Sanguisorba spp.): Alcune specie di sanguisorba, come Sanguisorba officinalis, possono essere una fonte di cibo per i bruchi.
  • Ortica (Urtica spp.): Le larve possono anche nutrirsi di foglie di ortica, come molte altre specie di farfalle.

L’habitat di Amata phegea, conosciuta anche come “Tigre dell’agrifoglio”, è vario e comprende una serie di ambienti aperti e semi-aperti. Questa farfalla è diffusa in diverse regioni dell’Europa, dell’Asia e dell’Africa settentrionale. 

Mantide Religiosa

Empusa Pennata

Molte sono le mantidi che popolano le nostre oasi, ma ce n’è una particolarissima la: Empusa pennata. Il maschio ha due protuberanze molto lunghe sulla testa che ne determinano il nome. In questa specie, non c’è il fenomeno del cannibalismo dopo l’accoppiamento.

L’Empusa pennata è una mantide più slanciata e delicata rispetto alla mantide religiosa, con un aspetto più esile e fragile. Il corpo è spesso verde o marrone chiaro, con lunghe ali strette e piatte che si ripiegano lungo il corpo. Questa specie è nota per la sua abilità nel mimetizzarsi tra le piante grazie al suo corpo lungo e sottile. Le Empusa pennata sono cacciatrici pazienti che si mimetizzano tra la vegetazione per sorprendere le loro prede.

Le mantidi, inclusa la mantide religiosa (Mantis religiosa) e l’Empusa pennata (Empusa pennata), sono carnivore e si nutrono principalmente di insetti e altri piccoli organismi. Ecco cosa mangiano le mantidi:

  1. Insetti: Le mantidi sono predatori attivi di vari insetti, tra cui mosche, moscerini, cavallette, coleotteri, api, vespe, e altri piccoli insetti volanti o striscianti. Le mantidi catturano le loro prede utilizzando le loro zampe anteriori artigliate e afferrano rapidamente l’insetto da mangiare.

  2. Ragni: Alcune mantidi, soprattutto le mantidi giganti tropicali, possono cacciare e nutrirsi anche di ragni.

  3. Piccoli Vertebrati: In alcuni casi eccezionali, le mantidi possono cacciare e mangiare piccoli vertebrati come piccoli uccelli, lucertole o topolini.

  4. Cannibalismo: Le mantidi sono note anche per il cannibalismo, soprattutto durante l’accoppiamento o quando sono mantenute in cattività. Le femmine possono mangiare il maschio dopo l’accoppiamento, sebbene questo comportamento non sia universalmente osservato in tutte le specie.

Per catturare le loro prede, le mantidi utilizzano una strategia di mimetismo e movimenti lenti per mimetizzarsi tra le piante e sorprendere le vittime. Le loro zampe anteriori artigliate sono adattate per afferrare e immobilizzare gli insetti, consentendo loro di essere predatori altamente efficienti.

Le mantidi sono considerate utili in agricoltura e nell’ambiente naturale poiché aiutano a controllare le popolazioni di insetti dannosi. Sono anche soggetti di grande interesse scientifico per il loro comportamento di caccia unico e le loro strategie di mimetismo.

La conservazione dell’habitat adatto è fondamentale per la sopravvivenza dell’Empusa pennata e di altre mantidi. La protezione delle aree naturali e la gestione sostenibile del territorio sono importanti per preservare questa specie e mantenere la biodiversità negli ambienti caldi e aridi che essa occupa.

Macaone

Papilio Machaon

La farfalla macaone è di dimensioni medio-grandi, con ali gialle e nere caratteristiche. Le ali anteriori presentano una combinazione di colori gialli e neri, mentre le ali posteriori hanno una macchia ocello circondata da un anello giallo.

Durante la fase adulta, la farfalla macaone si nutre principalmente di nettare dei fiori, specialmente quelli di piante come il cardo, il timo, la lavanda e altre specie floreali.

Le farfalle macaone si trovano in vari habitat aperti e soleggiati, come prati, campi, giardini, e margini di boschi.

  1. Distribuzione: La specie è distribuita in molte parti del mondo, dal Nord America all’Europa, all’Asia.
  2. Piante ospiti: Le piante ospiti delle larve di macaone includono varie specie della famiglia delle Ombrellifere (Apiaceae), come finocchio, anice, carota selvatica e altre. Queste piante sono fondamentali per il ciclo di vita della farfalla macaone, in quanto forniscono il nutrimento necessario alle larve per crescere e svilupparsi.
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